Abstract: Il presente
lavoro si propone di valutare, su un campione di 42 operatori pubblici
italiani di Trasporto Pubblico Locale (TPL) osservati tra 1993 e 1999,
l’impatto delle condizioni strutturali del network e di
regolamentazione sui divari di efficienza, attraverso la combinazione
delle due metodologie DEA (Data Envelopment Analysis) e SFA (Stochastic
Frontier Approach). In un primo step sono stati calcolati score
DEA di efficienza e valori di slack per ogni input. In un
secondo step, questi ultimi sono stati regrediti, attraverso un
approccio panel SFA (Battese e Coelli, 1992), su un insieme di
variabili esogene indicative sia delle caratteristiche del network
sia del contesto regolatorio. Il focus, in particolare, è posto
sull’efficacia del cambio di regime di regolamentazione da contratti
di affidamento di tipo cost-plus a modelli più incentivanti di
tipo fixed-price. I risultati evidenziano una prevalente
portata esplicativa degli effetti esogeni “strutturali” e,
secondariamente, di noise nella spiegazione dei divari di
efficienza, riservando un ruolo minore al fattore di efficienza
manageriale pura, specialmente con riferimento al lavoro diretto
(impiegato nell’attività di conduzione dei veicoli) e ai costi
operativi per materiali e servizi. Come conclusione di policy,
ed in accordo con le previsioni della New Theory of Regulation
(NTR), si rileva come il sistema italiano di regolamentazione,
attraverso la formulazione di appropriati cap, si sia
incentrato proprio su quei fattori maggiormente sensibili
all’intensificazione dell’effort, e per i quali si rendeva,
pertanto, necessaria, una più decisa azione di razionalizzazione. |