Beniamina BUZZO MARGARI
HERMES (Centro di Ricerca sui Servizi Regolamentati)
Abstract:
La riforma del settore idrico, avviata
in Italia con la Legge Galli (L. 36/1994), e successivamente
implementata a livello regionale, pone tra i suoi principali obiettivi
il superamento dell’elevata frammentazione del sistema idrico
nazionale. A tal fine essa prevede l’organizzazione del servizio in
Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), la gestione integrata del ciclo
dell’acqua (Servizio Idrico Integrato, SII) e l’introduzione di una
nuova politica tariffaria volta a uniformare il prezzo per il servizio
all’interno dell’ATO. La Regione Piemonte ha suddiviso il territorio
in 6 ATO, nei quali tuttavia permane una marcata variabilità in
termini tariffari legata anche alla mancata assegnazione del SII ad un
unico operatore. Il processo di convergenza verso un unico piano
tariffario di ATO potrà comportare da un lato ricadute in termini di
ricavi totali conseguibili e dall’altro variazioni anche significative
nei livelli di spesa associati al consumo di un bene primario come
l’acqua.
L’obiettivo principale del lavoro è quello di simulare l’impatto di
tale uniformazione tariffaria. Disponendo di un campione di circa 500
osservazioni relative ai piani tariffari applicati in Piemonte
nell’anno 2004 ed al piano immediatamente precedente, si valutano due
ipotesi di standardizzazione, una a livello di ATO e l’altra
regionale. L’analisi si concentra da un lato sui potenziali effetti
redistributivi in termini di spesa degli utenti, per differenti
livelli di consumo; inoltre viene condotta un’analisi di sensitività
sui ricavi totali volta a valutare le ricadute dell’applicazione delle
diverse ipotesi di schema tipo per la modulazione della tariffa. Le
due ipotesi di livello di aggregazione permettono di mettere in luce
gli squilibri presenti all’interno del territorio piemontese.